
Cari lettori, come ho scritto in un commento di una canzone mi piacerebbe fare considerazioni (Puramente personali) su alcune canzoni il cui testo mi affascina, direi che più che considerazioni diciamo pure delle vere e proprie analisi. Un modo come un’altro per interagire e avere dei pareri per chi avesse la volontà e decidesse di dire la sua nei commenti che ho lasciato liberi.
Inizio:
Premessa: “Margherita non lo sa” è un brano del 1983, presentato da Dori Ghezzi al Festival di Sanremo di quell’anno, dove si classificò al terzo posto. Scritto da Oscar Avogadro e Oscar Prudente, il brano si distingue per il suo testo poetico e disilluso, che dipinge il ritratto di una giovane donna e la sua complessa interiorità.
Considerazioni generali su “Margherita non lo sa”
“Margherita non lo sa” non è solo una canzone, ma un vero e proprio ritratto generazionale che, a distanza di anni, mantiene intatta la sua forza. La sua bellezza risiede nella capacità di fondere un testo profondamente poetico e amaro con un’interpretazione vocale e un arrangiamento musicale che ne amplificano il messaggio.
- L’Universalità del Disagio: Sebbene la canzone sia nata negli anni ’80, la figura di Margherita è sorprendentemente attuale. Rappresenta l’archetipo di chi si sente inadeguato e non si riconosce nella propria vita, una sensazione universale che va ben oltre l’epoca in cui è stata scritta. La sua incapacità di “trovarsi nello specchio” è una metafora potente e senza tempo della crisi d’identità e del senso di estraneità da sé stessi.
- La Dissonanza Tra Suono e Testo: Una delle qualità più interessanti del brano è la sua apparente contraddizione. L’arrangiamento musicale, con i suoi sintetizzatori e il ritmo pop-synth tipico degli anni ’80, potrebbe suggerire una canzone leggera o spensierata. Invece, fa da sfondo a un testo di una profondità quasi tragica. Questa dissonanza crea una tensione emotiva che cattura l’attenzione e rende il pezzo ancora più memorabile.
- Il Senso di Compassione: Il narratore della canzone non giudica Margherita, ma la osserva con un misto di tenerezza e malinconia. Non le dice “la vita è tutta qua” in modo cinico, ma con un senso di consapevolezza sofferta. Questo punto di vista rende il brano non solo un’analisi, ma anche un’elegia, trasformando la storia di una singola persona in un’esperienza emotiva che chiunque può comprendere.
A mio avviso la forza di “Margherita non lo sa” non risiede nel suo successo commerciale, ma nella sua capacità di cogliere un’emozione complessa e di esprimerla in modo semplice e toccante, lasciando a chi ascolta una sensazione di profonda risonanza.
Considerazione Poetica di “Margherita non lo sa”
Il testo di “Margherita non lo sa” è sotto questo punto di vista una vera e propria poesia moderna che cattura il senso di smarrimento e l’insoddisfazione di una generazione. Utilizzando un linguaggio a tratti onirico e a tratti crudo, il brano dipinge un ritratto malinconico e disincantato di una giovane donna che è al tempo stesso un personaggio e un simbolo.
La Metafora della Disillusione
Il cuore del brano risiede nella frase che dà il titolo: “Margherita non lo sa che la vita è tutta qua“. La vita non è il grande sogno atteso, ma una realtà “tutta qua”, limitata e a volte deludente. Il narratore, che sembra osservare Margherita con un misto di affetto e compassione, ne descrive la condizione esistenziale. La sua è una vita fatta di gesti ripetitivi, come “fumare” e “bere”, simboli di una routine che cerca di colmare un vuoto interiore.
Il Simbolismo dello Specchio
L’immagine forse più potente è quella dello specchio: “e continua a non trovarsi nello specchio”. Questo non è solo un atto fisico, ma una metafora profonda della perdita di identità. Margherita non si riconosce più nel suo riflesso, perché la sua immagine esteriore non corrisponde alla sua interiorità. Lo specchio, che dovrebbe riflettere la realtà, le restituisce una persona estranea, evidenziando il suo senso di alienazione. La sua è una ricerca disperata e senza esito di un sé perduto.
Le Immagini della Fuga
Il testo è costellato di immagini di fuga e distrazione, che rivelano un’anima inquieta. Margherita si nasconde “dietro un’altra sigaretta“, un gesto quasi di schermatura per non affrontare la realtà. I suoi movimenti sono segnati da una “fretta” che la spinge a muoversi senza una meta precisa, come se fosse inseguita da un’ansia che la rincorre. Anche il suo modo di vestire, “veste male”, e di parlare, “dice niente di speciale”, diventa un modo per nascondersi, per non esporsi.
Margherita: l’Amica e la Bugia
Il finale del testo eleva la figura di Margherita da semplice personaggio a simbolo universale. La sua identità si sdoppia: “Margherita è una bugia / Margherita amica mia”.
- È una “bugia” perché rappresenta un’illusione, la promessa di una vita diversa che non si è mai realizzata.
- È una “amica” di chi condivide la sua stessa condizione: “di chi ha paura di spiccare il volo”.
Margherita diventa così un’icona della fragilità, della paura di crescere e di un’intera generazione che si sente persa tra i sogni dell’adolescenza e la dura realtà dell’età adulta. La sua storia, narrata in terza persona, acquista un valore universale e toccante, rendendo il testo un piccolo capolavoro di poesia pop.
Contesto e Trama
La canzone è un affresco della vita di una giovane donna di nome Margherita, vista attraverso gli occhi di un osservatore esterno (il narratore). Il titolo stesso introduce il tema centrale: “Margherita non lo sa”. Non sa che “la vita è tutta qua”, cioè non ha ancora compreso la complessità, l’inadeguatezza o il senso di smarrimento dell’esistenza adulta. Il brano descrive il suo stato d’animo, le sue fragilità e il suo continuo tentativo di sfuggire a una realtà che la mette a disagio.
La canzone è tipica del periodo post-femminista degli anni ’80, esplorando l’ansia e la confusione di una generazione che si trova a confrontarsi con una realtà meno idilliaca di quanto si potesse immaginare.
L’interpretazione di Dori Ghezzi
L’interpretazione di Dori Ghezzi è fondamentale per il successo del brano.
- Vocalità: La sua voce, profonda e malinconica, si sposa perfettamente con il tono disincantato del testo. Ghezzi riesce a trasmettere la fragilità di Margherita senza cadere nel patetico, ma con una dignità e un’espressività che rendono il personaggio autentico e toccante.
- Arrangiamento musicale: L’arrangiamento, curato da Oscar Prudente, è un tipico esempio di pop-synth degli anni ’80. L’uso di sintetizzatori, basso e batteria elettronica crea un’atmosfera sospesa e sognante, che a tratti diventa incalzante (“inseguita come sempre dalla fretta”), riflettendo il turbamento interiore del personaggio. La melodia è delicata e orecchiabile, ma non banale, e supporta con discrezione il racconto.
testo di «Margherita non lo sa», evidenziando il significato di ogni immagine, metafora e sfumatura emotiva:
1. “Margherita non lo sa / Che la vita è tutta qua”
- Introduzione del personaggio: Margherita è ignara del valore e della realtà della vita che la circonda.
- Tema: inconsapevolezza esistenziale e distanza emotiva dal mondo.
- Nota stilistica: L’uso del presente suggerisce immediatezza e drammaticità nella mancanza di consapevolezza.
2. “Margherita è una bugia / Che si nasconde dietro un’altra sigaretta”
- Metafora della maschera sociale: Margherita appare sicura e indipendente, ma nasconde fragilità.
- La sigaretta diventa rituale di evasione, simbolo di distrazione dai problemi interiori.
- Tema: contrasto tra apparenza e realtà interiore.
3. “Marinai con gli occhi chiari / Passano senza voltarsi”
- Immagine poetica che richiama libertà e viaggio, desideri che passano accanto a lei senza coinvolgerla.
- Tema: solitudine e alienazione, Margherita osserva il mondo ma non vi partecipa.
- Effetto stilistico: Il dettaglio degli “occhi chiari” enfatizza la distanza tra lei e chi vive liberamente.
4. “Poliziotti senza orari / Controllano ogni pensiero”
- Simbolismo del controllo e della rigidità sociale.
- Margherita sente il peso delle regole esterne, o delle aspettative della società, che la limitano emotivamente.
- Tema: costrizione e difficoltà nel vivere liberamente.
5. “Nostalgie di desideri / Che non sanno dove andare”
- Immagine della ricerca confusa e incompleta: desideri non realizzati e sogni incerti.
- Tema: disorientamento emotivo e aspirazioni irrisolte.
- Lo stile poetico amplifica la malinconia, con parole che evocano movimento senza meta.
6. “Margherita guarda il cielo / Ma il cielo non la guarda”
- Il cielo simboleggia possibilità, libertà o senso superiore, ma resta distante.
- Tema: alienazione e senso di impotenza; i sogni e le speranze di Margherita non trovano corrispondenza.
- Tecnica stilistica: Il parallelismo tra soggetto e oggetto (Margherita e il cielo) rafforza la sensazione di solitudine.
7. Ritornello: “Margherita non lo sa / Che la vita è tutta qua”
- La ripetizione crea un leitmotiv che fissa l’attenzione sulla condizione del personaggio.
- Tema: solitudine permanente e mancanza di consapevolezza.
- L’effetto musicale e lirico della ripetizione enfatizza il tono riflessivo e malinconico della canzone.
🔑 Sintesi frase per frase
La struttura ripetitiva e il linguaggio evocativo amplificano l’introspezione, creando un quadro emotivo coerente e profondo.
Il testo racconta la condizione interiore di Margherita, una donna in conflitto tra apparire e sentire, tra desideri e realtà.
Le immagini poetiche (marinai, poliziotti, sigarette) esprimono solitudine, evasione, controllo sociale e frustrazione emotiva.
CONCLUDENDO: Penso sia un ritratto intimo e senza tempo della condizione umana. Il brano non offre soluzioni, ma condivide una sensazione, e forse è proprio in questo che risiede la sua forza più grande. La sua malinconia non è debolezza, ma un atto di sincerità.
Il testo ci invita a riflettere sulla distanza che spesso esiste tra ciò che speriamo dalla vita e ciò che essa realmente ci offre. La storia di Margherita, così personale e al tempo stesso universale, rimane un potente promemoria del fatto che il senso di inadeguatezza e la ricerca di un proprio posto nel mondo sono esperienze comuni, capaci di unire generazioni diverse.